Tutte le tendenze grafiche per il 2017 e oltre

Più che scrivere un post che parla di passato, di cosa si è già fatto e di cosa si è già visto, ho voluto scrivere un articolo che si sbilancia. Fare previsioni per il futuro, sulle tendenze grafiche per il 2017 e oltre è d’obbligo se si svolge una professione come la mia, che guarda sempre avanti. Nel graphic design, come nel design in generale, come nella moda e un po’ anche nell’architettura, tutto passa in fretta, le tendenze si consumano in breve tempo, pochissimi sono davvero in grado di sperimentare ed innovare.

In questo post voglio parlarti di cosa, secondo me, succederà nell’ambiente grafico e quali sono le tendenze da cavalcare se hai un’impresa che vuol comunicare e anche innovare in campo visuale.

Queste mie riflessioni derivano prevalentemente dal costante guardarmi in giro, dall’occhio attento e clinico che mi contraddistingue, dal fatto che non sopporto proporre sempre le stesse cose ai miei clienti.

Ogni cliente è un universo a sé stante e, come tale, va scoperto e comunicato. CONDIVIDI IL TWEET

Sei pronto? Ok, partiamo. Buona lettura. 

Il ritorno (prepotente) dell’illustrazione.

Una delle tendenze grafiche che mi gasa tantissimo, per il 2017 e per il futuro in generale, è il ritorno e l’utilizzo preponderante dell’illustrazione per campi che vanno dal packaging design al fashion. L’illustrazione ha il potere straordinario di comunicare in modo immediato e divertente, arriva prima e in modo diretto all’utente/consumatore, in un certo senso riesce anche a fidelizzarlo con la simpatia e l’impressione visiva. Già lo stiamo vedendo nell’editoria: cover sempre più illustrate, tipografia e foto unite insieme in modo mai visto, infografiche e disegni per spiegare i big data che vanno per la maggiore.

Siamo assistendo ad una vera rivoluzione creativa e abbiamo la possibilità di esserne i protagonisti.

Gli illustratori si stanno imponendo come nuovi comunicatori. CONDIVIDI IL TWEET

Le illustrazioni stanno prendendo il posto della fotografia. I migliori illustratori, sempre più seguiti sui profili social, primo tra tutti Instagram, sono dei veri e propri divi. Olimpia Zagnoli, Guido Scarabattolo, Emiliano Ponzi, Gloria Pizzilli, Rita Petruccioli, Giulia Sagramola, Alessandro Gottardo, Francesco Poroli e moltissimi altri sono solo la punta dell’iceberg che lavora per testate nazionali ed internazionali come The New York Times, The New Yorker, La Repubblica, Taschen, TIME, Google, Marie Claire, New York Magazine, Rolling Stone, Monocle, Vanity Fair, Clinique, Air France, Yale University, The Guardian.

L’uso di colori brillanti ed audaci.

Il 2017 sarà di raccordo con gli anni ’80 e ’90 vedrà le tonalità vivaci e accese come scelte popolari e predominanti. Palette fluo e ritorno delle sfumature, anche nei loghi. Il nuovo marchio di Instagram ne è uno splendido esempio.

Basta con le tonalità tenui-pastello del 1960, è ora di accendere la creatività. Ovviamente queste scelte cromatiche non possono che sposare il minimalismo, nel senso che a colori molto accesi si contrappongono forme semplici e layout minimi. Anche nella scelta cromatica in genere non devi usare più di due colori primari, per evitare l’effetto “maglioncino della nonna”. 

Tutti al capezzale della carta stampata. O no?

Si vocifera tra i grandi designers che la carta stampata stia sempre più scomparendo. Beh, in realtà non è vero e non potrà mai esserlo (questo video ha perfettamente ragione…). Effettivamente è cambiato il flusso di produzione, prima si partiva con la stampa e ne si digitalizzava il contenuto. Oggi è l’esatto contrario. Molto marketing si fa online, ma la carta non è destinata a scomparire.

La carta sta assumendo altre connotazioni. Sicuramente più pregiate, più ricercate e sicuramente più sostenibili. Nuovi materiali fanno capolino per aggiungere un tocco di esperienzialità ed aumentare il coinvolgimento dell’utente.

Sulla carta si sperimenteranno nuove forme di tipografia. L’utilizzo di caratteri tipografici inusuali, originali, scritti a mano, progettati ad hoc sarà il modo per conferire al progetto un senso di unicità. Attraverso l’uso sapiente della tipografia sarà possibile comunicare meglio e trasmettere drammaticità o divertimento con le dimensioni, la consistenza, il colore.

Pensa che in Giappone l’editoria digitale stenta a decollare. A quanto pare i giapponesi hanno ancora bisogno di “sentire” la carta, di sfogliare i libri. Le riviste lì sono molto più dense di immagini, i testi sono ridotti per via della scrittura difficile da leggere: tutto è parecchio più visuale. Il tablet non riesce a trasmettere lo stesso piacere per la lettura. La carta è, in Giappone, un’esperienza di vita che appaga, non un semplice diversivo per pochi intellettuali.

Quando inizi a leggere molto, i libri diventano il tuo mondo e condividono il tuo spazio, un riflesso della loro importanza nella tua vita. 

Viva i pattern.

Passi il minimalismo nei layout, ma i pattern saranno sempre più protagonisti del design. Lo vediamo già nella moda, il futuro è fatto di geometrie non convenzionali, pois, righe, strisce, fiori, animali e robe psichedeliche. I motivi disegnati saranno preponderanti sulle copertine, in abbigliamento, nei materiali da cartoleria, nella carta da parati, nelle ceramiche da bagno, nella biancheria da letto e pure nei mobili.

I pattern saranno sempre più materici, sempre più touch, per esaltarne l’esperienzialità. 

Tutto si anima.

Diciamolo: il pubblico si è stancato delle grafiche 2d statiche, delle immagini fisse. Basti pensare a quanti utenti frequentano You Tube quotidianamente. L’animazione comincia a fare capolino nel nostro quotidiano grafico, a giocare un ruolo fondamentale nel migliorare sia le esperienze degli utenti, perché fornisce strumenti potenti per la narrazione visuale.

La crescita della motion grafica si impennerà nel futuro imminente, con sempre più clienti e agenzie di tutte le dimensioni che utilizzeranno la grafica animata per i progetti grandi e piccoli.

Con più canali web e social network che offrono contenuti video (pensa ad Instagram, Vine, Youtube e anche Facebook), i marchi stanno investendo sempre più soldi in “contenuti” al fine di creare un buzz e un seguito di pubblico. Questo si traduce in un gran bel lavoro per i liberi professionisti del settore, perché tutti questi contenuti devono essere ideati, creati, diretti, girati, montati, classificati, codificati e post-prodotti con motion graphics e la maggior parte delle aziende non hanno l’abilità o il know how per fare tutto in casa.

I documentari animati sono particolarmente importanti oggi, con così tanti problemi sociali e politici che turbinano intorno ai social media e richiedono una spiegazione visiva. Il successo dei recenti documenti animati di StoryCorps, Vox e TED hanno spianato la strada per un uso più corrente del genere.Vedremo una maggiore varietà di banner e promo animati in tutto il mondo, tra cui in infografiche e pubblicità. Anche le web agency dovranno attrezzarsi per produrre all’interno grafiche animate: il mondo della comunicazione ne richiederà l’uso impellente. 

Visualizzare i big data.

Non è più un segreto: i contenuti di qualità possono raggiungere risultati significativi per una qualsiasi azienda. Detto questo, è ovvio che le infografiche siano diventate così popolari per il marketing dei contenuti, in quanto questo tipo di grafica visiva può spesso ottenere più condivisioni e apprezzamenti.

L’infografica avrà un futuro luminoso se i designer che le progettano abbracceranno la precisione, la chiarezza, la profondità e il servizio al pubblico, piuttosto che la semplice promozione. Infografica non significa solo fare un’informazione “più sexy” per catturare la vista o per far diventare il messaggio più virale.

Hanno bisogno di essere funzionali, belle e penetranti, devono aiutare il pubblico a scoprire le verità profonde e utili che si celano dietro la complessità del mondo.

Oggi le infografiche sono presenti in quasi tutti i libri di divulgazione scientifica, nelle riviste giornalistiche di approfondimento (IL, L’Internazionale…), in magazine di tendenza (Monocle, New York Magazine…). Come veicolo di contenuti, sono un modo fantastico per presentare idee e dati in modo facilmente digeribile. 

infografiche

In realtà, molti proprietari di imprese e di testate web ancora non sanno nemmeno che cosa è un’infografica. D’altro canto però, sempre più editori diventano ogni giorno più consapevoli di ciò che rappresentano e di quanto potenti possono essere come strumento di marketing dei contenuti.

Per quanto riguarda il futuro, penso che vedremo infografiche sempre più interattive e anche video.

Se fatte bene, sono davvero cool!

Fonte: DOYOUDESIGN